AGGRESSIONI PERSONALE SANITARIO.

Longobardi/Murru (Uil-Fpl): Per Contrastare Escalation, Investire Sul Ssn, Formare Sulla Prevenzione E Rafforzare La Vigilanza.

Continua a crescere in tutta Italia il numero di aggressioni verbali e fisiche a danno del personale sanitario impegnato nell’esercizio della propria professione. Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie (ONSEPS), diffusi dal Ministero della Salute, nel 2023 sono stati 16 mila gli episodi di aggressione al personale sanitario e socio-sanitario e 18 mila le operatrici e gli operatori coinvolti. Da questo monitoraggio emerge, inoltre, che la professione ad essere più colpita è quella degli infermieri, seguita dai medici e dagli operatori socio-sanitari e che due terzi del personale aggredito sono donne.

“Questa escalation – fanno sapere Rita Longobardi e Fulvia Murru, Segretarie nazionali della Uil-Fpl –  è la drammatica conseguenza dei continui tagli e mancati investimenti economici e di capitale umano nel Ssn da cui deriva l’impossibilità di offrire servizi e risposte adeguate ai pazienti e l’allungamento delle liste d’attesa, tutti aspetti che favoriscono l’insorgere delle aggressioni stesse. Per la Uil-Fpl – concludono – è fondamentale predisporre con urgenza un piano di assunzioni straordinario per garantire il turn-over dei dipendenti, rendere la professione più attrattiva attraverso la valorizzazione economica e professionale e definire una formazione specifica su come prevenire e contrastare le aggressioni sugli ambienti di lavoro. Si deve, al contempo, rafforzare la presenza del personale di vigilanza, soprattutto nei luoghi di lavoro ospedalieri dedicati ai servizi di emergenza/urgenza”.