Due flash mob oggi a Roma, organizzati da Fp Cgil e Uil Fpl, presso la scalinata del Campidoglio e davanti al Ministero della Salute per protestare contro una Manovra di Bilancio che smantella lo stato sociale, taglia la sanità pubblica, disinveste sui servizi pubblici, non finanzia adeguatamente il rinnovo dei CCNL pubblici, non pone rimedio alla grave carenza di personale.
“Ci mobilitiamo per dire Basta ai lavoratori di serie B. Vogliamo ridare centralità e valore al lavoro pubblico, riconoscendo il ruolo sociale di tutti i dipendenti pubblici che ogni giorno, con senso di responsabilità e abnegazione, assicurano l’erogazione dei servizi pubblici essenziali. Oggi, invece, sui tavoli della contrattazione ci vengono proposti rinnovi indecorosi che non restituiscono salari dignitosi e che non fanno recuperare il potere d’acquisto perso negli ultimi anni a causa di un’inflazione del 17%”. Così Rita Longobardi, Segretaria Generale UIL FPL che aggiunge “Stiamo assistendo ad un progressivo cambiamento dei connotati del lavoro pubblico a favore di un privato sempre più finanziato, che pratica vergognosi dumping contrattuali. Vogliamo fermare tutto questo. Per quanto riguarda la sanità – prosegue la Segretaria Longobardi – come UIL FPL, da tempo, ci battiamo affinché il Governo intervenga in maniera strutturale, adeguando le retribuzioni di tutto il personale sanitario, socio-sanitario, tecnico ed amministrativo a standard più equi e competitivi, predisponendo un piano di assunzioni straordinario, migliorando le condizioni di lavoro per i professionisti sanitari, promuovendo ambienti sani e sostenibili, investendo nella formazione continua e garantendo la crescita professionale. Requisiti che diventano determinanti per i giovani che devono scegliere il proprio percorso universitario e per i professionisti che devono decidere se rimanere in Italia o andare a lavorare all’Estero. Solo con adeguate risorse per il rinnovo del Ccnl restituiremo attrattività alle professioni sanitarie e socio-sanitarie. Solo con maggiori investimenti il nostro SSN avrà una chance di salvarsi, il diritto alla salute resterà pubblico, universale e gratuito e la qualità dei servizi erogati sarà garantita”.
“La manovra del Governo – ha detto la Segretaria Generale FP CGIL, Serena Sorrentino – sceglie da che parte stare: da un lato blocca il turn over, non finanzia adeguatamente i CCNL dei settori pubblici, non stanzia risorse sufficienti per il Servizio Sanitario Nazionale e per il sociale, taglia le risorse agli enti locali e non cancella né la Fornero né adegua il trattamento previdenziale minimo, dall’altro finanzia la spesa militare come mai prima, rimodula l’irpef penalizzando il ceto medio e favorendo i ricchi, sostiene sanità e scuole private. Eppure sono i redditi da lavoro ad assicurare la tenuta del Bilancio dello Stato e il Mef stesso certifica che ha incassato più irpef, quindi i soldi ci sono. La questione qui è come si sceglie di spenderli”. Secondo Sorrentino, “per la sanità siamo alla farsa: non si parla più di riforma dell’assistenza territoriale, delle case di comunità e di come dare migliori servizi ai cittadini. Ma le liste d’attesa o la carenza dei medici di medicina generale non spariscono solo perché si smette di parlarne! E poi il personale, così tanto considerato dal Governo che gli aumenti contrattuali proposti sono, in valore assoluto più che insufficienti e non ci raccontino della somma delle mere e delle pere: tutte le indennità che in queste ore si sommano per fare propaganda su fantomatici aumenti non sono per tutti e non sono stipendio tabellare. Alla fine i lavoratori guardano la busta paga e a quella che va data risposta”. “Ma in sanità e nelle funzioni locali, oltre il salario, gli altri due temi a cui mancano risposte sono la valorizzazione professionale, mettendo al centro della carriera esperienza e competenza, e le condizioni di lavoro a partire dall’orario di lavoro e dalla conciliazione vita-lavoro. Va data risposta a tutti i precari, agli idonei, agli aspiranti concorsisti, altri dimenticati dalla discussione generale ma non da noi”, ha concluso Sorrentino.
“Convintamente – concludono le Segretarie – sosteniamo lo sciopero del 29 novembre, per un lavoro sicuro, stabile, dignitoso! Continueremo a mobilitarci per ridare valore e centralità al lavoro pubblico, per riaffermare l’importanza delle relazioni sindacali e del confronto, per far sentire la voce di migliaia di lavoratrici e lavoratori pubblici”.