Si è svolto nella giornata di ieri presso l’Aran il tavolo tecnico dedicato al settore educativo e scolastico. Nonostante il nostro intento fosse di affrontare tutte le più significative criticità del settore, la riunione si è concentrata esclusivamente sul differente inquadramento del personale tra i nuovi assunti inquadrati nell’area dei funzionari ed elevate qualificazioni e quelli già in servizio inquadrati nell’area degli istruttori.
Quindi non si è entrato nel merito di tematiche per noi fondamentali come:
– il calendario scolastico con il relativo conteggio delle 42 settimane, con riferimento anche al periodo di
interruzione del servizio in cui il personale è a disposizione
– il rispetto del rapporto numerico educatore/bambino, anche nei periodi di brevi assenze del personale
garantendo le adeguate sostituzioni, anche con riferimento a bambini con disabilità
– la rimozione del divieto di attribuire l’indennità di responsabilità al personale della sezione educativoscolastica
– la garanzia di effettuare la necessaria formazione e aggiornamento professionale in servizio
– nel caso in cui l’orario di servizio coincida con l’orario di accoglienza delle strutture calcolare anche il
tempo necessario alla vestizione così come previsto dal D.Lgs 81/08 in materia di tutela e sicurezza sul
lavoro
– la valorizzazione della conciliazione vita lavoro per tutto il settore educativo e scolastico andando a
compensare l’impossibilità per la categoria di usufruire dello Smart working, prevedendo
un’organizzazione del lavoro flessibile anche in virtù della alta quota di lavoratrici.
– favorire la stabilizzazione dei precari storici
Per quanto riguarda l’unica tematica oggetto di discussione del tavolo tecnico, ovvero il diverso inquadramento del personale a parità di mansioni svolte, abbiamo ottenuto che attraverso una dichiarazione congiunta si ampli la declaratoria sull’area dei funzionari ed elevate qualificazioni, prevedendo per l’accesso oltre alla laurea anche i titoli equipollenti, così come previsto da una sentenza del Consiglio di Stato. Ma le criticità restano tutte sul tavolo e nel nostro intervento abbiamo ribadito come qualsiasi soluzione che preveda l’approdo di tutto il personale del settore nell’area dei Funzionari ed delle Elevate Qualificazioni, come noi auspichiamo, non può prescindere dallo stanziamento di ulteriori risorse economiche, utilizzando lo strumento delle progressioni verticali in deroga.
Rispetto alla proposta della Cisl di portare tutti i dipendenti del settore in un’unica area ad hoc, abbiamo espresso tutte le nostre riserve e preoccupazioni. Innanzitutto perché questa soluzione non supera il problema della diversa retribuzione percepita a parità di mansioni svolte ma anzi la accentua considerato l’inquadramento in una medesima area. Ci sarebbero problemi di collocazione iniziale in quest’area e dei successivi sviluppi di carriera, criticità difficilmente risolvibili in caso di inidoneità alla mansione rispetto alla collocazione del personale in altra area così come nel caso di mobilità interna.
Inoltre abbiamo sottolineato anche la disparità di trattamento che si determinerebbe con gli altri lavoratori del comparto, che non può trovare giustificazione nella specificità del settore, che è propria anche di altre figure professionali presenti nel comparto delle funzioni locali. Questa nostra preoccupazione è stata condivisa anche dalla stessa Aran.
Si è trattato di un tavolo tecnico che non ha portato a risultati tangibili e che ha visto un perimetro di discussione molto ristretto e che ancora una volta ha evidenziato, come da noi sempre sostenuto, che senza ulteriori stanziamenti economici è impossibile garantire gli adeguati riconoscimenti professionali e retributivi al personale.