“Tra le misure proposte nei sei emendamenti alla manovra di Bilancio, scopriamo esserci l’aumento degli stipendi per i ministri non parlamentari, con l’equiparazione a quelli dei colleghi eletti: è una misura che riteniamo inaccettabile, uno schiaffo morale verso le ormai tante persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese”. Così Rita Longobardi, Segretaria Generale Uil Fpl, commentando la previsione contenuta nell’ulteriore nuovo pacchetto di emendamenti da poco depositato in Commissione Bilancio della Camera e che farà slittare l’approvazione in Aula.
“Alle nostre ripetute richieste di aumentare gli stanziamenti per il rinnovo dei contratti delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto sanità ed enti locali, il Governo continua a rispondere che non ci sono le risorse. Eppure per aumentare in media di oltre 7.000 euro al mese gli stipendi ai politici, le coperture si trovano!” commenta sarcastica ed esterrefatta Longobardi, che prosegue “si acuisce la frattura tra il Paese reale e la politica, con un Esecutivo che propone di aumentare mediamente neanche 50 euro lordi al mese gli stipendi di chi eroga i servizi pubblici essenziali, che aumenta di 1.80 Euro al mese le pensioni minime, che blocca il salario minimo, che taglia i fondi alla sanità pubblica a vantaggio dei datori di lavoro privati, che continua a rinviare alla Conferenza Stato Regioni la decisione definitiva sugli accreditamenti in sanità, senza avere dunque il coraggio di vincolarli al rinnovo e al rispetto dei CCNL sottoscritti dai sindacati comparaticamente più rappresentativi” chiosa la Segretaria Generale, che conclude “le priorità sono al contrario: invece di difendere i più deboli e i servizi ai cittadini attraverso investimenti strutturali nei settori pubblici, il Governo continua ad ampliare le disuguaglianze e minare i diritti riconosciuti dalla Costituzione. C’è una grave emergenza salariale nel Paese, ma ci sorge il dubbio che il Governo, rinchiuso tra le mura di convention e palazzi di potere, finga di non accorgersene”.