Nei giorni scorsi, la UIL, la UIL FPL, la CGIL e la FP CGIL hanno incontrato rappresentanti della Conferenza delle Regioni (18 febbraio) e una delegazione di ANCI e UPI (20 febbraio) per discutere le criticità che affliggono i comparti delle Funzioni Locali e della Sanità Pubblica. Agli incontri hanno partecipato, per la UIL, Pierpaolo Bombardieri, Segretario Generale, e Rita Longobardi, Segretaria Generale UIL FPL.
Durante i confronti, UIL FPL ha ribadito le motivazioni per cui non ha firmato i rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024 relativi a questi comparti. Gli incrementi salariali proposti dal Governo, pari al 5,78%, sono del tutto insufficienti a compensare la perdita di potere d’acquisto causata da un’inflazione che, nello stesso triennio, ha sfiorato il 17%.
Abbiamo sottolineato inoltre la necessità di superare il limite anacronistico imposto dall’art. 23, comma 2 del D.Lgs. 75/2017 (Decreto Madia), che pone un tetto di spesa al salario accessorio, vincolando di fatto le amministrazioni nella valorizzazione e nel reclutamento del personale.
Dalla Conferenza delle Regioni, così come da ANCI e UPI, abbiamo ricevuto segnali di attenzione e ascolto. Hanno riconosciuto la necessità di un aumento delle risorse economiche per restituire attrattività al settore pubblico e per valorizzare il personale della sanità e degli enti locali.
In particolare, accogliamo con favore la lettera inviata al Ministro Zangrillo da UPI e ANCI, un segnale concreto dell’impegno a superare le attuali criticità contrattuali e legislative che penalizzano in modo evidente il comparto delle Funzioni Locali.
Negli ultimi dieci anni il divario salariale tra i dipendenti delle funzioni locali rispetto ai colleghi delle funzioni centrali ha raggiunto il 19%. Un dato allarmante, che spiega il continuo esodo del personale verso amministrazioni più attrattive dal punto di vista economico, il drastico calo dei partecipanti ai concorsi e le difficoltà di stabilizzazione dei nuovi assunti. Questa situazione sta seriamente compromettendo l’efficienza delle amministrazioni locali e la qualità dei servizi pubblici. È necessario un intervento urgente del Governo, non solo per eliminare il divario retributivo, ma anche per trovare soluzioni condivise che impediscano il progressivo svuotamento degli enti locali. Bisogna intervenire per:
Rimuovere i vincoli normativi che limitano il reclutamento e la valorizzazione del personale.
Sbloccare il tetto alla spesa per il salario accessorio, oggi fermo al valore del 2016.
Prevedere risorse aggiuntive per colmare il gap retributivo con gli altri comparti pubblici.
Evitare che nuove norme aumentino ulteriormente la disparità tra Funzioni Locali e Ministeri, rendendo gli enti locali sempre meno competitivi.
La UIL FPL continuerà a battersi affinché il lavoro nei servizi pubblici locali e nella sanità sia riconosciuto, valorizzato e adeguatamente retribuito.