Si è da poco concluso il primo incontro a Roma, presso la sede dell’Aran, per il rinnovo del Ccnl del comparto Funzioni Locali 2022-2024. Rita Longobardi, Segretaria Generale della Uil-Fpl, in apertura, ha sottolineato come le risorse postate pari al 5,78% dei salari non siano assolutamente sufficienti a restituire il potere d’acquisto che è stato eroso a causa dell’inflazione cumulata di oltre il 16%.
Con queste risorse non viene fatto alcun investimento strutturale per rendere attrattivi gli enti locali, soprattutto quelli di prossimità. Si assiste, infatti, alla diminuzione del capitale umano per i continui pensionamenti del personale dipendente, con ricadute importanti sull’organizzazione del lavoro e sul benessere organizzativo che si ripercuotono ogni giorno, con carichi di lavoro insostenibili, sulle nostre lavoratrici e sui nostri lavoratori.
Altro tema cruciale, portato al tavolo dell’Aran, è stato il superamento dell’art. 23 comma 2 del Dlgs 75/2017 e del tetto di spesa previsto alle facoltà assunzionali, limiti che non consentono alle amministrazioni di incrementare l’organico in base all’effettivo fabbisogno di personale.
È stata evidenziata, inoltre, l’importanza del welfare come sostegno al reddito dei dipendenti che, tuttavia, non può essere finanziato con il Fondo risorse decentrate.
Sull’inquadramento del personale educativo nell’area degli istruttori sono stati rappresentati profili di incostituzionalità per la disparità di trattamento che si verrebbe a creare, a parità di mansioni, con quanti sono contrattualmente inquadrati nell’area dei funzionari.
È stato, inoltre, evidenziato che è anacronistico mantenere l’area degli operatori ed è, invece, auspicabile il riconoscimento di un’area autonoma per il personale E.Q, come avviene già per le Funzioni Centrali.
Sulle verticalizzazioni in deroga è stato chiesto di prorogare la scadenza prevista per il 31/12/25 e di finanziare tale istituto con ulteriori risorse nell’ottica di proseguire con la valorizzazione del personale avviata con la scorsa tornata contrattuale.
Per il senso di responsabilità nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che rappresentiamo, non possiamo prescindere dal dovere di restituire loro dignità, come previsto anche dall’art. 36 della nostra Costituzione. E per questo non vengono discussi al tavolo ulteriori istituti contrattuali perché riteniamo doveroso, prima di entrare nel merito della contrattazione, conoscere le risorse economiche a disposizione.
Il prossimo incontro è previsto per il 14 giugno p.v. nel quale si darà avvio ai lavori.
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