Si è svolto questa mattina un incontro con i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e di Federcasa a seguito della richiesta inviata, a fine aprile, al Presidente Fedriga per richiamare le Regioni ad agire il loro ruolo istituzionale nell’edilizia residenziale pubblica. Abbiamo rappresentato ai delegati della Conferenza le difficoltà riscontrate nella trattativa per il rinnovo del CCNL Federcasa 2022-2024, in particolare, in relazione alla componente economica: l’indisponibilità delle aziende a riconoscere un incremento tabellare che tuteli il potere di acquisto delle retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori, a fronte dell’inflazione registrata nel triennio di riferimento, a riconoscere arretrati e la valorizzazione professionale del personale.
Alle richieste avanzate ai tavoli di trattative, le aziende hanno contrapposto ipotesi di aumenti dei canoni degli alloggi popolari, fine della manutenzione degli stabili o la svendita del patrimonio pubblico, per poter garantire la sostenibilità del sistema. Una contrapposizione, tra le legittime istanze di lavoratrici e lavoratori e il diritto all’abitare delle persone in difficoltà, ritenuta dalle nostre Federazioni inaccettabile e che richiama la necessità di un’azione da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nell’assumere la responsabilità politica di rafforzare le politiche di edilizia pubblica residenziale.
Federcasa, con il nuovo Presidente Buttieri, nel presentare i nuovi organi appena eletti, a partire dalla Commissione Lavoro presieduta dall’ing. Zambelli, ha ribadito l’impegno a riprendere quanto prima la trattativa per il rinnovo del CCNL, auspicando il rapido raggiungimento di un accordo.
I delegati della Conferenza delle Regioni hanno sottolineato la fiducia nei dirigenti delle Aziende Federcasa e rimandato ai legittimi tavoli di contrattazione il raggiungimento di un’intesa, non assumendo alcun impegno in relazione alla necessità di rendere sostenibile un sistema con adeguate risorse e un rinnovato impegno delle istituzioni pubbliche.
Nel prossimo tavolo di trattativa continueremo a porre le istanze condivise in questi mesi con le lavoratrici e i lavoratori, durante lo stato di agitazione, con lo sciopero nazionale e, da ultimo, con la mobilitazione di giugno in occasione dell’assemblea nazionale di Federcasa, ribadendo alla nuova presidenza la volontà di sottoscrivere il rinnovo del CCNL in tempi brevi se sarà riconosciuto un adeguamento tabellare idoneo a tutelare il potere di acquisto delle retribuzioni, se saranno corrisposti arretrati dignitosi e sarà riconosciuta la centralità della valorizzazione professionale.