Nella giornata odierna, così come anticipato nella nota inviata in data 19 aprile alle strutture regionali e territoriali, si è tenuto il secondo incontro, in modalità da remoto, con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali, DIVISIONE IV), relativo alla procedura di raffreddamento conseguente allo stato di agitazione proclamato delle FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, FISASCAT CISL e UILTUCS nell’ambito della trattativa per il rinnovo del CCNL Uneba.
L’appuntamento di oggi segue i due incontri, tenutosi rispettivamente il 15 e il 21 maggio, tra le OO.SS e la delegazione trattante di Uneba, nel corso dei quali, l’Associazione datoriale, così come stabilito in sede ministeriale, si sarebbe dovuta impegnare a riformulare la proposta di 50 euro quali aumento contrattuale per gli anni 2020-2021-2022-2023, riassorbibili in caso di accordi territoriali, da riparametrare sul livello 4s, a seguito della quale è stato proclamato lo stato di agitazione.
Durante il confronto di mercoledì 21 maggio 2024, (rivelatosi decisivo, in negativo, rispetto al mancato accordo con cui si è conclusa l’odierna procedura ministeriale), Uneba si è dichiarata disponibile a discutere di un aumento non superiore al 50% dell’indice IPCA legato al periodo del rinnovo contrattuale 2020/2025, mentre il restante 50% lo subordinano all’intervento delle istituzioni pubbliche nello specifico la Conferenza Stato-Regioni.
Una “pregiudiziale” ovviamente considerata irricevibile dalle OO.SS., unitamente al fatto che all’interno di quel 50% per Uneba sarebbero rientrati anche i costi relativi alla parte normativa con la conseguenza che l’aumento netto sulle retribuzioni sarebbe stato nettamente inferiore all’importo richiesto dalle OO.SS. Confederali, necessario a recuperare il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori eroso da una inflazione a due cifre.
In data odierna, di fronte alla posizione delle OO.SS. che hanno quindi spiegato i motivi che spingono a ritenere non accettabile la proposta di cui sopra, ovvero un rinnovo, ancora una volta, a “iso-risorse”, Uneba ha nuovamente proposto un congelamento della procedura ministeriale a fronte di un acconto di 50 euro (34 euro netti) a titolo di futuri aumenti contrattuali, proponendo soluzioni irricevibili quali la riduzione di Rol o congelamento degli scatti come contropartita alla modifica di articolati normativi che noi vorremmo modificare.
Alla luce di ciò e dunque in considerazione del mancato accordo con cui si è conclusa la procedura di conciliazione presso il Ministero del Lavoro. Nei prossimi giorni procederemo all’invio di ulteriori comunicazioni sulle iniziative da intraprendere. Nel frattempo vi invitiamo a presidiare le strutture con bandiere e striscioni così da tenere alta l’attenzione sulla vertenza.